Mauro Corona scrive il romanzo "L'ombra del bastone" dopo aver letto un quaderno che era stato ritrovato in un buco di una mangiatoia in un casolare situato a San Michele al Tagliamento.
Lo scrittore rimane profondamente colpito dalle poche parole che legge nella prima pagina "20 luglio 1920. Fuori fa molto caldo, ma io sento freddo e sento la neve, neve dappertutto".
La storia che, Corona legge nel quaderno dalla copertina nera e che lui sapientemente racconta, è quella di un uomo di nome Zino nato ad Erto nel 1879.
Con una scrittura semplice, cruda e carezzevole, Zino racconta la sua vita che si svolge nella solitudine, tra le pietre e la neve dei monti che sovrastano il Vajont. Una vita fatta di povertà e di fatica, di sesso e di morte, di stregoneria e di ataviche paure.
Il gelo degli inverni montani è anche il gelo dei sentimenti che pervade gli animi dei vari personaggi in un susseguirsi di eventi dove la ferocia e la pietà inducono ad una lettura incalzante fino all'ultimo rigo.
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