domenica 22 luglio 2012

Camilleri - Una lama di luce

Di Andrea Camilleri ho letto tutto. Sono affezionato al personaggio del Commissario Montalbano e sono stato lieto quest'estate di ritrovarlo ancora in "Una lama di luce". 

Camilleri ormai ha questo suo stile - non dico il linguaggio, quello è il suo imprinting - ma il modo di costruire storie, che mi affascina: sembra che non succeda nulla, due storie si affiancano senza intrecciarsi (non sto a scendere nei dettagli per non rovinare il gusto della lettura) eppure sono intimamente legate nell'animo di Montalbano, guidato da un terribile e ironico sogno premonitore (Catarella parla addirittura in latino!) e lo si scoprirà solo alla fine con un grandissimo colpo di scena che rivelerà l'uomo Salvo Montalbano, soprattutto nella scelta che infine deve compiere e per la quale, non fossi stato in treno, l'avrei applaudito...

Il mio consiglio? Leggetelo... Intanto vi lascio un paio di frasi che ho estrapolato per gli amici del gruppo Facebook Sottolineato - Il Libro dei Libri (anche questo gruppo vi consiglio....)

Pag. 9

Cchiù passavano l'anni e cchiù s'addimostrava d'umori sensibili alle variazioni climatiche, all'istesso modo che una maggiori o minori umidità agisci supra ai dolori d'ossa di un vecchio. E arrinisciva sempri meno a controllarisi, ad ammucciari l'eccessi d'alligria o di grivianza.

Pag. 90

L'avvocati difinsori li farebbiro a pezzi. Pirchì sunno latri accanosciuti dalla liggi epperciò bollati come farfanti di natura. Mentri tanti farfanti e sdilinquenti, che però non sono accanosciuti dalla liggi, ponno diri le farfantarie che vonno e tutti ci cridino, pirchì sunno avvocati, òmini politici, economisti, banchieri e via di 'sto passo.




1 commento:

  1. Mah.E' una prosa illeggibile. Camilleri è peggiorato, ormai siamo alla traduzione dal dialetto siciliano fatta al bar da un siciliano...

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